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L’up selling e il cross selling sono tecniche molto usate nel marketing e nelle vendite, con un fine comune: spingere il cliente a spendere di più, ma in modo che percepisca e ottenga un valore aggiunto nel fare ciò. L’up selling incentiva l’acquisto di una versione più costosa di ciò che il cliente aveva in mente, puntando a mostrare i benefici di una spesa leggermente superiore. Il cross selling, invece, gioca sulla vendita di prodotti aggiuntivi, correlati a quello di interesse principale, per arricchire l’esperienza complessiva del cliente con l’acquisto.

Entrambe le strategie mirano a incrementare il valore della transazione per l’azienda, assicurandosi al contempo che il cliente si senta soddisfatto della sua decisione, percependo un vantaggio tangibile nel seguire i suggerimenti del venditore.

 

 

Cos’è l’Up selling?

L’up selling, in pratica, spinge i clienti verso opzioni di acquisto più ricche e costose di quello che avevano inizialmente in mente. Si tratta di far vedere al cliente perché vale la pena spendere di più, evidenziando come le caratteristiche superiori, la maggiore durata o un’esperienza d’uso migliorata giustifichino un prezzo più elevato. L’obiettivo è rendere evidente il salto di qualità, convincendo il cliente che l’upgrade è non solo desiderabile ma anche vantaggioso.

Questa tattica ha un doppio beneficio: da un lato, incrementa il valore dell’ordine per l’azienda; dall’altro, eleva il grado di soddisfazione del cliente, mostrandogli che l’opzione più costosa risponde in modo più completo alle sue necessità. In sostanza, si cerca di allineare l’offerta al vero valore che il cliente attribuisce al prodotto o servizio, facendogli percepire l’up selling non come una spesa aggiuntiva ma come un investimento nella qualità/quantità.

 

Cos’è invece il Cross Selling?

Il cross selling si basa su un concetto semplice ma efficace: suggerire al cliente prodotti o servizi che si abbinano o complementano ciò che sta già considerando di acquistare. È come dire, “Ehi, visto che stai prendendo questo, potrebbe interessarti anche quello?” L’idea è di costruire un’esperienza d’acquisto più completa e soddisfacente, mettendo a disposizione del cliente tutto ciò di cui potrebbe aver bisogno, senza che debba cercarlo altrove.

Questa metodologia va oltre il semplice aumentare i numeri di vendita; serve a tessere una rete più stretta con il cliente, mostrandogli che l’azienda pensa davvero a tutto ciò che può servirgli. Il risultato? Un cliente che non solo spende di più in un singolo acquisto ma che si sente anche compreso e valorizzato, aumentando così le probabilità che torni ancora. In poche parole, il cross selling non è solo una strategia di vendita, è un modo per costruire relazioni durature.

Quando si parla di cross selling, un aspetto fondamentale da considerare è la personalizzazione dell’offerta e dei prodotti al cliente. Viviamo in un’epoca in cui i dati dei clienti offrono un’opportunità senza precedenti per personalizzare le proposte di vendita in modo mirato. Utilizzare le informazioni sulle abitudini di acquisto, preferenze e comportamenti dei clienti può rendere il cross selling non solo più efficace ma anche più apprezzato dai clienti stessi, che non esiteranno ad abituarsi ad aggiungere in automatico prodotti correlati a ciò che gli interessa.

 

Che differenza c’è tra Up Selling e Cross Selling?

La distinzione tra cross selling e up selling risiede principalmente nella loro definizione e approccio. Il cross selling amplifica una vendita proponendo prodotti aggiuntivi, laterali, che completano l’acquisto iniziale, arricchendo l’esperienza complessiva del cliente con soluzioni che si affiancano a quanto già scelto. Si tratta, quindi, di una strategia “orizzontale”, dove l’obiettivo è aumentare il valore dell’acquisto attraverso articoli complementari che creano un’esperienza più completa e soddisfacente.

L’up selling, d’altra parte, mira ad arricchire l’acquisto incrementando la qualità o le prestazioni del prodotto originale attraverso un upgrade o una versione migliorata. Questa tattica “verticale” eleva il livello dell’acquisto e risponde anche a un desiderio del cliente di ottenere il meglio possibile, spingendolo verso opzioni di valore superiore che promettono maggiori benefici o una migliore esperienza d’uso.

Quindi, mentre il cross selling cerca di espandere l’acquisto attuale con prodotti o servizi affini, l’up selling si concentra sull’innalzare il grado di soddisfazione e le prestazioni dell’acquisto stesso, guidando il cliente verso una scelta di maggiore valore. Entrambe le strategie, se impiegate con saggezza, possono aumentare moltissimo il valore percepito dall’acquirente e, di conseguenza, il successo dell’ecommerce nel lungo termine.

 

Differenze tra Up selling e Cross selling

Fonte: blog.hubspot.com

 

Esempi di Up Selling

Un esempio chiaro di up selling può essere visto nel settore dell’ospitalità, dove gli hotel offrono ai clienti la possibilità di passare a camere con vista migliore o servizi extra come l’accesso al lounge esclusivo, a fronte di un supplemento. Si migliora così l’esperienza del soggiorno per il cliente e si aumenta anche il fatturato dell’hotel.

Un altro contesto in cui l’up selling è comune è quello delle compagnie aeree, che invitano i passeggeri ad acquistare upgrade a classi superiori per beneficiare di più spazio per le gambe, migliori opzioni di pasto e accesso a sale Business o Executive. Altro esempio comune lo si trova nei cinema, l’up selling è usato anche quando viene offerta la possibilità di assistere a una proiezione in 3D con un piccolo sovrapprezzo rispetto al biglietto standard, promettendo un’esperienza visiva più immersiva.

 

Esempi di Cross Selling

Nel mondo dell’elettronica di consumo, è frequente che all’acquisto di un computer portatile venga suggerito di aggiungere software antivirus o pacchetti di estensione della garanzia, o anche il mouse o la custodia, migliorando così la protezione e la durata del dispositivo. Questi prodotti aggiuntivi arricchiscono l’utilizzo del laptop garantendo al cliente una maggiore tranquillità.

Un altro esempio quotidiano si trova nei supermercati, dove l’acquisto di una macchina per il caffè spesso porta i commessi a suggerire l’acquisto di capsule di caffè in confezioni più grandi ed economiche o anticalcare per la manutenzione, completando così l’esperienza del caffè a casa.

Gli esempi possono essere migliaia e in ogni settore, prendiamo le librerie: al momento dell’acquisto di un libro, potrebbe essere proposta l’acquisto di un segnalibro o di una lampada da lettura, elementi utili che arricchiscono il piacere della lettura.

Grazie all’up selling e al cross selling è possibile incrementare il valore dell’ordine ma anche soddisfare in modo più completo le esigenze del cliente, creando una relazione di fiducia e valore aggiunto.

Come fare Up Selling e Cross Selling in modo corretto

Per realizzare con successo delle stratevie di cross selling e up selling, è essenziale comprendere che questi possono essere applicati in qualsiasi momento del percorso d’acquisto del cliente.

Ricerche condotte da HubSpot hanno dimostrato che una delle strategie più efficaci è mappare il customer journey per identificare i momenti più opportuni per applicare l’up selling o il cross selling. Altre strategie di punta includono l’instaurazione di un rapporto di fiducia con il cliente, la ricerca approfondita sul business del cliente per individuare sfide e opportunità, e l’uso della personalizzazione o della segmentazione comportamentale. Ecco alcune delle migliori pratiche:

1. Conosci il tuo pubblico: oltre alle persone acquirenti, è fondamentale conoscere il tuo pubblico dopo l’acquisto del prodotto, usando informazioni demografiche e psicografiche, insieme al feedback dei clienti, per creare buyer personas che rappresentino i tuoi clienti ti aiuterà a comprendere i loro obiettivi e sfide, identificando i prodotti più utili e pertinenti da proporre.

2. Mappa i percorsi dei clienti: mappare i percorsi dei clienti ti permetterà di capire come utilizzeranno il tuo prodotto e come questo potrà aiutarli a crescere. Quando i clienti iniziano a vedere i risultati grazie al tuo prodotto, saranno più inclini a parlare di esso, generando referral. Questo è il momento ideale per presentare offerte di cross selling o up selling.

3. Identifica problemi e offri soluzioni: prima di contattare un cliente, prenditi del tempo per rivedere le tue offerte di prodotto e determinare dove il cliente si trova nel suo percorso. Avere un’idea chiara delle sfide comuni affrontate dai tuoi clienti ti permetterà di capire quali prodotti potresti proporre come soluzioni attraverso il cross selling o l’up selling.

4. Pratica l’ascolto attivo: potresti avere l’opportunità di fare cross selling o up selling durante una chiamata telefonica o uno scambio di email, quindi è cruciale affinare le tue capacità di ascolto attivo e lettura per cogliere i segnali che indicano che il cliente potrebbe essere pronto per la tua offerta. Se il cliente esprime il desiderio di espandere le sue capacità o di raggiungere più rapidamente i suoi obiettivi, potrebbe essere il momento giusto per spiegare come i tuoi altri prodotti o servizi possano supportarlo in questo percorso.

 

Ora metti in campo queste strategie

Rafforza le tue vendite con l’up selling e il cross selling. Non si tratta di strategie sempre lineari e uguali: applicarle correttamente richiede un timing ottimale, una profonda consapevolezza e tanta conoscenza del proprio settore. Mantenere un contatto costante con le sensazioni dei tuoi clienti, comprendere quali caratteristiche o prodotti possono portare loro il massimo beneficio, e sapere quando saranno più recettivi a un’offerta aggiuntiva, ti consentirà di padroneggiare l’arte dell’up selling e del cross selling e incrementare vendite e guadagni.

 

 

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    Sam Mazzotta

    SEO e Digital Strategist, noto per organizzare persino i pensieri in liste puntate. È una specie di 'eremita sociale' che trova equilibrio tra il piacere delle connessioni umane (quelle vere) e la meditazione della solitudine. Lontano dal pc puoi trovarlo a leggere, fare una nuotata in mare, cucinare ramen, o immergersi in avventurosi giochi di ruolo.