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L’ecommerce è un settore in costante evoluzione, e con la crescente concorrenza, è fondamentale comprendere i comportamenti degli utenti. Uno dei problemi più persistenti per i proprietari di negozi online è l’abbandono del carrello. Ma quali sono le cause principali e come si possono affrontare?

 

 

 

Se stai investendo significativamente in SEO, pubblicità e marketing, ma non vedi un aumento delle vendite, potresti avere un problema con l’abbandono del carrello. Questo fenomeno si verifica quando gli utenti aggiungono prodotti al carrello ma poi lasciano il sito senza completare l’acquisto. Ma quali sono le principali cause e come affrontarle? Questo articolo ci baseremo su dati aggiornati e ti offriremo una panoramica approfondita sulle statistiche dell’abbandono del carrello nel 2023.

 

La percentuale media di abbandono del carrello

 

Quasi il 70% degli acquirenti abbandona il carrello. La media globale dell’abbandono del carrello è del 69,99%, secondo il Baymard Institute. Questa percentuale rappresenta una media di 48 studi sull’abbandono del carrello, con tassi che variano dal 56% all’81%. Questo significa che solo tre su dieci clienti che riempiono il loro carrello effettivamente completano l’acquisto.

Baymard Institute ha pubblicato uno studio che indica un aumento costante del tasso di abbandono del carrello dal 2014. Quell’anno, il tasso medio di abbandono è del 68,38% ed è cresciuto ogni anno da allora. Prima del 2014, il tasso di abbandono variava in modo imprevedibile, poiché lo shopping online non era così diffuso come oggi.

Ad oggi il tasso di abbandono medio registrato da SalesCycle è salito al 79,53%, un numero davvero altissimo. In pratica, se volessimo calcolare il tasso di abbandono usando la formula [tot. acquisti completati/carrelli totali x 100], su 200 carrelli utenti, solo 41 di essi arriva alla fase di acquisto completo e ben 159 vengono abbandonati dai clienti. Un potenziale in guadagni che non possiamo lasciarci sfuggire. A questo punto, come possiamo far in modo di migliorare la situazione e convertire al meglio questi carrelli?

Analizziamo il tasso di abbandono e capiremo quali attività eseguire per incrementare le vendite e i clienti che acquistano i nostri prodotti.

 

Tassi di abbandono del carrello sui diversi dispositivi

 

Secondo i nostri dati, il 73% circa dei clienti che navigano su desktop abbandona il carrello. Anche se il desktop offre un’esperienza di visualizzazione più confortevole grazie allo schermo più grande, ciò non significa necessariamente un tasso di abbandono del carrello più basso. Sui tablet invece, il tasso di abbandono del carrello sale addirittura all’80,74%. Quando gli utenti fanno acquisti su schermi più piccoli, tendono ad abbandonare con più frequenza i loro carrelli. È importante però notare che l’uso dei tablet per gli acquisti online è diminuito significativamente e rappresenta solo circa il 3% di tutte le sessioni di shopping online.

Parlando di smartphone e quindi di dispositivi mobili, il tasso si abbandono del carrello ecommerce è il più alto, raggiungendo l’85,65%. Tuttavia, a differenza del traffico proveniente dai tablet, il traffico mobile rappresenta più dei due terzi di tutte le sessioni ecommerce, ovvero il 68%. Se questa tendenza si riflette anche nel tuo traffico ecommerce, è qui che potresti perdere gran parte dei tuoi ricavi.

 

 

Scelto per te: Statistiche Ecommerce: La Guida Completa

 

Cause Principali dell’Abbandono del Carrello

Gli utenti che visitano il sito e aggiungono i prodotti allo shopping cart del tuo ecommerce hanno tantissimi motivi per abbandonare il carrello. Molti di questi sono soggettivi e personali, e qui possiamo farci ben poco. Ma buona parte dei motivi per il quale i potenziali clienti abbandonano la pagina carrello sono analizzabili e possiamo studiarli per migliorare l’esperienza di acquisto utente per ridurre al minimo le frizioni che lo portano all’acquisto. Vediamo i principali:

 

  1. Costi extra: Il 48% degli acquirenti online abbandona il carrello a causa di costi extra troppo elevati, come spese di spedizione, tasse e altre tariffe. Inoltre, il 16% delle persone ha detto di aver abbandonato perché non potevano vedere o calcolare il costo totale dell’ordine in anticipo.
  2. Creazione di un account: Il 24% degli utenti abbandona l’acquisto perché obbligato a creare un account. Anche se incoraggiare gli utenti a creare account ha senso, soprattutto per i rivenditori che vogliono costruire una relazione a lungo termine con i loro clienti, e poter effettuare attività come il remarketing, in alcune circostanze (in base ai dati di analytics e ai comportamenti degli utenti nel sito) offrire un’opzione di checkout come ospite può essere una scelta che permette di avere meno carrelli abbandonati.
  3. Tempi di consegna lunghi: Il 22% abbandona la pagina prima di comprare a causa dei lunghi tempi di consegna. Questo indica che i clienti non hanno informazioni sufficienti durante la navigazione sul sito. È utile mettere a conoscenza il prima possibile gli utenti sui tempi di consegna (in questo date un occhio ad una pagina prodotto sul sito di Amazon) senza mai impiegare più di uno scroll o un clic per sapere quanto tempo ci vorrà per ricevere l’ordine.
  4. Fiducia e sicurezza nei pagamenti: Il 18% degli utenti non si fida a lasciare le informazioni della carta di credito sui siti ecommerce. Quasi un quinto dei clienti non completa l’acquisto perché non si sente sicuro nel fornire i dettagli del pagamento al rivenditore. In questo caso, inserire badge di pagamento sicuro e dei vari provider di pagamento utilizzati può tranquillizzare l’utente e aumentare la sua fiducia nei nostri confronti.
  5. Processo di checkout complicato: Il 17% degli acquirenti abbandona il carrello a causa di un processo di checkout troppo complicato. Dopo aver studiato il design e l’usabilità delle pagine di pre acquisto, ottimizza tutto il processo di checkout per rendere questa fase il più semplice e immediata possibile.
  6. Errori del Sito Web: Gli errori o i crash del sito web portano circa il 13% degli abbandoni del carrello. Questi errori di navigazione sono problematici perché potresti venire a conoscenza di essi solo dopo un po’ di tempo, portando a clienti insoddisfatti e perdite di denaro.

 

 

grafico che mostra le cause e le percentuali di abbandono del carrello in un ecommerce

 

Strategie di Recupero dei carrelli abbandonati

L’abbandono del carrello è una sfida che ogni negozio online affronta, ma fortunatamente, ci sono diverse strategie efficaci che possono aiutare a recuperare questi potenziali clienti persi. Ecco alcune delle strategie più efficaci e come possono essere implementate per massimizzare le conversioni del tuo ecommerce:

 

1. Usa un servizio di email per l’abbandono dei carrelli

Le email di abbandono del carrello sono uno degli strumenti più potenti a disposizione per un ecommerce. Queste email sono progettate per ricordare ai clienti gli articoli che hanno lasciato nel loro carrello e incoraggiarli a completare l’acquisto. Personalizza le tue email in base agli articoli nel carrello del cliente, alle loro preferenze passate e al loro comportamento di navigazione. Ad esempio, se un cliente ha visualizzato molte scarpe da ginnastica, potresti includere una piccola sezione nell’email che mostra le scarpe da ginnastica più vendute o in offerta.

Considera l’offerta di uno sconto o di una spedizione gratuita per incentivare il cliente a completare l’acquisto. Questo può essere particolarmente efficace se il motivo dell’abbandono è legato ai costi del prodotto o della spedizione. Includi testimonianze o recensioni di altri clienti che hanno acquistato lo stesso prodotto. Questo può rafforzare la fiducia del cliente nel prodotto e nel tuo negozio grazie al bias del ‘social proof’.

 

2. Campagne email multiple

Invece di inviare una singola email di abbandono del carrello, considera l’idea di inviare una serie di email. Questo approccio multi-tattico può essere incredibilmente efficace. Ecco qui un esempio di come realizzare una campagna di email multiple per il recupero dei carrelli abbandonati:

  • Prima Email: Invia la prima email dopo 24 ore dall’abbandono. Questa email dovrebbe essere un promemoria ‘gentile’ e non invasivo, magari evidenziando gli articoli lasciati nel carrello e l’opportunità di non perdere l’occasione.
  • Seconda Email: Dopo 48-72 ore, invia una seconda email con un’offerta speciale o uno sconto. Questo può spingere il cliente a tornare e completare l’acquisto.
  • Terza Email: Dopo una settimana, invia una terza email che potrebbe includere testimonianze di clienti, recensioni del prodotto o informazioni sulle scorte in esaurimento per creare un senso di urgenza e far riaffiorare il desiderio dell’acquisto.

 

3. Annunci di Retargeting

Il retargeting è una strategia di marketing che mira a raggiungere i visitatori che hanno abbandonato il tuo sito senza completare un’azione desiderata, come un acquisto. Qui in basso ti diamo alcuni esempi per una strategia di retargeting efficace:

  • Segmentazione: Segmenta il tuo pubblico in base al comportamento sul sito. Ad esempio, potresti avere un segmento per coloro che hanno aggiunto un prodotto al carrello ma non hanno completato l’acquisto e un altro segmento per coloro che hanno solo visualizzato un prodotto.
  • Offerte Personalizzate: Mostra annunci personalizzati in base agli articoli che il cliente ha visualizzato o aggiunto al carrello. Se possibile, includi offerte o sconti speciali per rendere l’annuncio ancora più allettante.
  • Piattaforme di Retargeting: Utilizza piattaforme come Google Ads o Facebook Ads per creare e gestire le tue campagne di retargeting. Queste piattaforme offrono strumenti avanzati per la segmentazione e l’ottimizzazione delle campagne.

 

Implementando queste strategie di recupero, un ecommerce potrà ridurre significativamente il tasso di abbandono del carrello e aumentare conversioni e vendite. Ricorda sempre di testare e ottimizzare le tue strategie per trovare ciò che funziona meglio per il tuo pubblico specifico, e valuta le tue migliorie tenendo sempre in considerazione il tuo ritorno negli investimenti pubblicitari o ROAS.

 

 


 

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Come ottimizzare il carrello del tuo ecommerce

 

Nell’era digitale, il carrello di un e-commerce è diventato il nuovo banco di cassa. Ma, a differenza di un negozio fisico, dove il cliente ha già deciso di acquistare quando si avvicina alla cassa, nel mondo online il gioco si fa duro proprio in quest’ultimo passo. Ecco perché l’ottimizzazione del carrello è fondamentale. Ma come fare? Scopriamolo insieme.

 

L’arte di comprendere il tuo carrello

Prima di poter ottimizzare, devi capire. E per capire, devi osservare. Strumenti come Crazyegg e Hotjar sono diventati i nostri migliori amici nell’analizzare nello specifico i reali comportamenti degli utenti e comprendere con eccezionali grafici e mappe di calore quali sono i ‘weak point’ o punti deboli delle tue pagine. Ti permettono di “spiare” il comportamento dei tuoi visitatori, capire dove si bloccano e, soprattutto, perché decidono di abbandonare il carrello. Ma una volta raccolti questi dati, bisogna interpretarli al meglio e analizzarli a dovere per poter creare una strategia efficace, magari correlata da preziosi test di aumento del CTR (Click Through Rate).

 

Meno è meglio: la regola d’oro del form di acquisto

Una delle principali ragioni di abbandono del carrello è un form di acquisto troppo complicato o lungo. Mettiamoci nei panni del cliente: ha già deciso cosa vuole, perché dovrebbe perdere altro tempo a fornire dati che potrebbero non essere utili? Ogni campo in più nel tuo form è un’opportunità in più per il cliente di stancarsi e cambiare idea. Quindi, semplifica. Chiedi solo le informazioni essenziali e rendi il processo il più fluido possibile.

 

La chiarezza prima di tutto su spedizioni e resi

Quante volte hai abbandonato un acquisto perché i costi di spedizione erano troppo alti o non chiari? Ecco, i tuoi clienti la pensano allo stesso modo. Essere trasparenti sui costi di spedizione e sulle politiche di reso non solo riduce il tasso di abbandono, ma costruisce anche fiducia. E un cliente che si fida è un cliente che torna a spendere nel nostro negozio.

 

La velocità del sito è necessaria

Viviamo in un’epoca in cui tutto è veloce. E i tuoi clienti si aspettano che anche il tuo sito lo sia. Una pagina del carrello lenta può frustrare l’utente e farlo desistere dall’acquisto. Investi in ottimizzazione delle prestazioni e assicurati che il tuo carrello sia veloce e reattivo.

 

Sicurezza: la chiave per rassicurare i tuoi clienti

Con le crescenti minacce online, la sicurezza è diventata una priorità. E i tuoi clienti lo sanno. Mostrare certificati SSL e badge di sicurezza non solo rassicura i tuoi clienti, ma aumenta anche le probabilità che completino l’acquisto.

 

Parla con i tuoi clienti

A volte, tutto ciò di cui un cliente ha bisogno è una risposta rapida a una domanda semplice. Ecco dove entra in gioco la chat. Offrire supporto in tempo reale durante il processo di acquisto può fare la differenza tra un carrello abbandonato e una vendita completata. Non solo, in questo caso il cliente si sente preso in considerazione, percependo una maggiore attenzione nei suoi confronti. Prenditi cura del servizio assistenza clienti e non te ne pentirai.

 

Mobile: il futuro dell’e-commerce

Sempre più persone acquistano tramite dispositivi mobili. Se il tuo carrello non è ottimizzato per il mobile, stai perdendo una grande fetta di mercato. Assicurati che il tuo e-commerce sia responsive e che l’esperienza d’acquisto su mobile sia fluida e intuitiva.

 

Distinguiti dalla concorrenza

In un mercato online affollato, devi chiederti: “Cosa offre il mio ecommerce che gli altri non offrono?”. Questa è la tua proposta di valore unica o UVP. E dovresti comunicarla chiaramente in ogni punto di contatto con il cliente, incluso il carrello. Fai un passo in più rispetto ai competitor, sii unico anche se offri un prodotto simile.

 

Monitora, adatta, ripeti

L’ottimizzazione del carrello non è un’operazione da fare una volta, una One-Shot insomma. La strategia di miglioramento è un processo continuo. Dopo aver apportato delle modifiche, monitora le prestazioni, adatta la strategia, testa, trova il punti da migliorare e ripeti. Solo così potrai garantire che il tuo carrello offra un’esperienza di acquisto sempre al top.

 

L’ottimizzazione del carrello ecommerce non è solo una questione di estetica o di tecnologia. È una questione di comprensione. Si, esatto, comprensione dei tuoi clienti, delle loro esigenze e dei loro desideri. Solo allora potrai offrire un’esperienza d’acquisto che li soddisfi e li incoraggi a tornare. E in un mondo dove acquisire un nuovo cliente costa cinque volte di più che mantenerne uno esistente, questo è l’investimento migliore che tu possa fare. Prova!

 

I tuoi clienti arrivano in fase di acquisto e abbandonano li il carrello? Vuoi scoprire come migliorare i tassi di conversione e incrementare le vendite del tuo ecommerce? Chiamaci per una consulenza, saremo felici di ascoltarti e realizzare la strategia ideale per la crescita del tuo ecommerce. Non ci credi? Guarda i nostri casi studio ecommerce e scoprirai che lo abbiamo già fatto!

 


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Corinna Cighetti

Co-Founder @ Trasparenze ADV. Ricercatrice di strategie di crescita per il tuo e-commerce e il tuo brand. Studio, analizzo e condivido. Ecco perchè leggerai molti miei articoli. Empatica e appassionata, ho capito chi sono veramente quando mio figlio di 10 anni si è battuto in classe per la lealtà, la correttezza e la trasparenza. Ho tre cani che mi amano e non solo :-) Io e nick siamo una coppia super e sono fortunata ad averlo al mio fianco, nella vita e nel lavoro.