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Il futuro della SEO si sta orientando verso un approccio sempre più centrato sull’utente, etico e tecnicamente avanzato.

Perché?

L’aumento dell’intelligenza artificiale e del machine learning nei motori di ricerca consente loro di comprendere meglio l’intento dell’utente e di fornire risultati più pertinenti. Google dà priorità all’Esperienza, alla Competenza, all’Autorevolezza e all’Affidabilità (E-E-A-T), sostenendo la produzione di contenuti etici e di alta qualità. Dal canto suo l‘intelligenza artificiale (come ChatGPT e altri) sta trasformando la SEO in un sistema più conversazionale e che genera contenuti personalizzati ad hoc. Comprendere queste tendenze può aiutarci a posizionare meglio le nostre pagine, a generare più traffico e a entrare in contatto con un maggior numero di potenziali clienti.

Vediamo nel dettaglio le tendenze e i nostri consigli sul futuro della SEO nel 2024.

 

 

L’esperienza utente al primo posto

Oggi porre l’esperienza utente (UX) al primo posto non è più un’opzione, ma una necessità imprescindibile. Una navigazione intuitiva, testi leggibili, immagini ottimizzate ed elementi interattivi facili da usare non sono solo componenti di base per un sito accogliente, sono le fondamenta su cui si costruisce il successo di un’azienda online.

Il sito deve avere una struttura chiara e logica che guida gli utenti attraverso il tuo contenuto senza confonderli. Il menu, l’alberatura del sito e i link interni dovrebbero essere organizzati in modo impeccabile, tale che gli utenti possano facilmente trovare ciò che cercano, migliorando la loro esperienza complessiva e riducendo il tasso di abbandono.

I contenuti dovrebbero essere sempre facili da leggere e comprendere. Questo significa utilizzare font adatti e dalle giuste dimensioni, spaziatura e contrasto adeguati per garantire che i testi siano accessibili su qualsiasi dispositivo. Inoltre, occorre creare una buona gerarchia dei contenuti, con titoli e sottotitoli chiari, per aiutare gli utenti a leggere le pagine e a identificare rapidamente le informazioni di loro interesse e quali contenuti desiderano approfondire.

Non è solo il contenuto quello che conta, gli elementi interattivi di una pagina, come pulsanti, form e animazioni, dovrebbero essere progettati tenendo conto sia dell’estetica sia della funzionalità. La loro reattività e facilità d’uso su dispositivi touchscreen (parliamo perlopiù di smartphone) contribuiscono a un’esperienza utente fluida e gratificante, oltre che utili in ottica SEO.

Ma perché tutti questi elementi sono così importanti anche per la SEO? La risposta risiede nel modo in cui i motori di ricerca, in particolare Google, valutano i siti web. Con l’introduzione di metriche come Core Web Vitals, Google ha chiarito che l’esperienza utente è un fattore determinante per il posizionamento nei risultati di ricerca. Siti veloci, reattivi e sopratutto facili da navigare sono premiati con una visibilità maggiore.

Tuttavia, un’ottima UX va oltre la pura funzionalità. Si tratta di creare un legame emotivo con gli utenti, facendoli sentire compresi e apprezzati. Elementi come microinterazioni, feedback visivi, microcopy e personalizzazioni contribuiscono a creare un’esperienza unica che può trasformare visitatori occasionali in fedeli sostenitori del tuo brand.

 

 

Contenuti di qualità, sempre

Quando si naviga da un po’ nel mondo SEO, i contenuti di qualità rappresentano il pilastro su cui si fonda l’autorevolezza di un brand. Al di là della semplice presenza online, ciò che realmente attrae, coinvolge e fidelizza gli utenti sono contenuti informativi, originali, ben strutturati e soprattutto utili, cioè che rispondono alle loro domande ed esigenze. La creazione di tali contenuti non è quindi un semplice esercizio di scrittura, è un’arte che richiede comprensione, empatia e una strategia centrata sull’utente.

I contenuti di qualità iniziano con la capacità di fornire informazioni che rispondano in modo efficace e esaustivo ai quesiti degli utenti. Questo significa approfondire i temi trattati, offrendo dati di base ma anche insight, analisi e prospettive che aggiungano un valore palpabile alla conversazione online. Essere quindi originali è fondamentale per distinguere i vostri contenuti dal resto di quelli che vagano per il mare digitale. La creatività, in questo contesto, come anche un’esperienza consolidata nell’argomento di cui si sta parlando, diventano strumenti indispensabili per presentare idee consolidate in modi nuovi e coinvolgenti. Insomma, un conto è dire una cosa, un altro è dirla con stile e che sia perfettamente comprensibile per i lettori.

La struttura dei contenuti gioca un ruolo cruciale nella loro fruibilità. Testi ben organizzati, suddivisi in paragrafi logici, con titoli e sottotitoli chiari, rendono la lettura più piacevole e facilitano la comprensione del messaggio. Una buona struttura aiuta anche i motori di ricerca a interpretare e indicizzare meglio i contenuti, migliorandone la visibilità.

 

Contenuto è il re

 

 

Concentrati sull’utente

La strategia di contenuto deve essere sempre centrata sull’utente, ciè non solo rispondere alle loro domande ma anticiparle, offrendo contenuti che rispecchino interessi, esigenze e desideri del target di riferimento. Comprendere il tuo pubblico, attraverso la ricerca e l’analisi dei dati, ti permetterà di personalizzare i contenuti in modo da renderli il più rilevanti e coinvolgenti possibile.

Devono inoltre avere uno scopo ben chiaro: educare, informare, intrattenere, vendere o ispirare. Fornire un valore aggiunto significa arricchire l’esperienza, offrendo soluzioni, spunti di riflessione e risposte concrete a bisogni precisi. Contenuti che risolvono problemi o soddisfano curiosità tendono anche ad essere condivisi, aumentando ulteriormente la visibilità e l’autorevolezza del brand.

 

Intelligenza artificiale e SEO: un binomio in evoluzione

Ora arriviamo ad un punto dove la comunictà di divide in 2: chi ritiene che l’AI sarà di grande aiuto nel nostro lavoro e chi pensa che sarà la rovina.

È indubbio che l’avanzamento dell’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il campo della SEO, introducendo nuove metodologie e sfide che stanno trasformando radicalmente sia la creazione che l’ottimizzazione dei contenuti, oltre che altre attività connesse come la realizzazione di codici o l’uso dell’AI per cogliere al meglio l’intento di ricerca. Strumenti come il chatbot AI di Google, Bard, e le tecnologie di machine learning, computer vision e natural language processing sono ora al centro delle strategie SEO, con l’obiettivo di migliorare i compiti cognitivi più rapidamente ed efficientemente rispetto agli esseri umani.

Con l’ascesa della Search Generative Experience (SGE), la SEO acquisisce un valore ancora maggiore, diventa quindi fondamentale per le aziende comprendere e adattarsi alle nuove tecnologie per ottimizzare le proprie prestazioni SEO, affidandosi a professionisti e agenzie che usano questi strumenti avanzati per la creazione e l’ottimizzazione dei siti web.

 

Come fare seo nel 2024 con la sge

Fonte: Search Engine Land

 

 

L’impatto della Search Generative Experience si estende a tutti gli utenti di Internet, ai creator e alle aziende, ridefinendo ampiamente l’esperienza di ricerca. Non dimentichiamo che stiamo guardando al futuro del modo in cui le persone utilizzano Google.

Partendo dagli utenti finali, l’SGE viene celebrata per il suo approccio innovativo al miglioramento dell’esperienza di ricerca, e l’integrazione di recensioni, immagini e video in risposta alle query di ricerca offre un’esperienza di ricerca più completa e ricca rispetto ai modelli di ricerca tradizionali.

Un nuovo modo di pensare
L’SGE cambierà il modo in cui i nostri contenuti verranno scoperti e potrebbe anche cambiare ciò che noi e i nostri utenti ci aspettiamo da un risultato di ricerca. Ma poiché l’SGE gestisce le query di ricerca in modo diverso, potrebbe offrirci nuovi modi per raggiungere il nostro pubblico.

 

 

 

Il futuro delle ricerche vocali

L’ottimizzazione per le ricerche vocali sta diventando sempre più importante con la crescente diffusione di dispositivi dotati di assistenti vocali come smartphone, smart speaker e altri gadget smart home. Questa tendenza richiede un approccio specifico nell’ottimizzazione dei contenuti, che deve basarsi sull’uso di un linguaggio naturale e focalizzarsi sulle query conversazionali e locali.

Le ricerche vocali tendono a essere più lunghe e formulate in modo più naturale rispetto alle ricerche digitate, dato che gli utenti spesso pongono domande complete o usano frasi che riflettono il parlato quotidiano. Pertanto, i contenuti ottimizzati per la ricerca vocale dovrebbero includere domande e risposte che imitano una conversazione reale. A questo proposito è molto utile l’uso delle FAQ (Frequently Asked Questions), anche nei contenuti dele pagine, soprattutto del blog; ad esempio, può essere particolarmente efficace per rispondere direttamente alle domande che gli utenti potrebbero porre, come approfondimento nella parte finale di un articolo.

Oltre che per i classici contenuti, la ricerca vocale è particolarmente utilizzata per ottenere informazioni locali, come indicazioni stradali, suggerimenti su ristoranti, negozi e servizi nelle vicinanze (il famoso “vicino a me”). Di conseguenza, è fondamentale includere dettagli locali nei contenuti, come nomi di città, punti di riferimento e termini geografici specifici.

Gli utenti che effettuano ricerche vocali, sono spesso in movimento e fuori casa, e si aspettano risposte rapide e siti web che si caricano senza intoppi su dispositivi mobili. Assicurati quindi che il tuo sito web sia perfettamente ottimizzato per la velocità e progettato con un approccio mobile-first, per migliorare significativamente l’esperienza utente per coloro che effettuano ricerche vocali.

 

 

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La velocità può fare davvero la differenza

Nell’ottica delle migliori strategie di come fare SEO nel 2024 dobbiamo parlare (ancora) di velocità. Ebbene si, perché se il tuo sito è lento, gli utenti se la daranno a gambe dopo (in media)  appena 3 o 4 secondi. Per ottimizzare la velocità del tuo sito web, ci sono diverse strategie chiave da valutare:

  1. Scegliere l’hosting giusto: la base di un sito veloce è un hosting di qualità. Un provider affidabile e performante può fare la differenza in termini di tempi di caricamento. Scegli un hosting che soddisfi le esigenze specifiche del tuo sito, in previsione anche delle attività e delle strategie che intendi intraprendere in futuro. Su questo, cerca la qualità più che il fattore economico, specialmente su prestazioni e supporto clienti, mi ringrazierai
  2. Ottimizzare le immagini: le immagini possono influenzare significativamente i tempi di caricamento del sito. Utilizza formati di immagine ottimizzati come JPEG per fotografie e PNG per immagini che richiedono trasparenza. Considera anche l’utilizzo di WebP, un formato moderno che offre una buona compressione mantenendo la qualità delle immagini. Strumenti di compressione immagini, come TinyPNG, possono aiutarti a comprimere le immagini senza perdere qualità visiva
  3. Ridurre i plugin non necessari: i plugin (add on, moduli, estensioni ecc…) aggiungono funzionalità al tuo sito ma possono rallentarlo se non sono strettamente necessari. Valuta periodicamente i plugin installati e rimuovi quelli inutilizzati o sostituiscili con alternative più leggere
  4. Minimizzare il codice: rimuovere spazi, commenti e caratteri non necessari dai file CSS, JavaScript e HTML può ridurre la dimensione dei file e migliorare i tempi di caricamento, spesso il male della lentezza di un sito si insidia proprio li
  5. Utilizzare una Content Delivery Network (CDN): una CDN può distribuire il contenuto del tuo sito attraverso una rete di server in tutto il mondo, riducendo la latenza e migliorando la velocità per gli utenti globali
  6. Ottimizzare il tema del sito: se utilizzi una piattaforma come WordPress o Shopify, il tema scelto può influenzare notevolmente la velocità. Opta per temi ben codificati e ottimizzati per la velocità, che vengano aggiornati spesso e abbiano una buona UX

 

SEO local per le imprese

Per le attività local, la SEO denominata appunto “locale” è importantissima. Google Business Profile gioca quindi un ruolo di valore, funzionando come una vetrina virtuale che aumenta la visibilità presso chi cerca esattamente ciò che l’attività offre.

Pensa, mi capita spesso di vedere siti di attività che operano localmente, non avere questa miniera di opportunità, perchè grazie ad essa, potrai mostrare foto, servizi e prodotti che offri, aggiornamenti e preziose recensioni che ricevi dagli utenti, che contribuiscono a costruire un rapporto di fiducia e trasparenza con i clienti.

Ecco un esempio di scheda locale della nostra agenzia:

 

La seo nel 2024 avrà bisogno di maggiore attenzione anche per le attività local

 

Cosa potrebbe essere meno influente nella SEO nel 2024?

  • Meta description: la Meta Descrizione, pur avendo un ruolo nel presentare i contenuti nelle SERP, sta influendo meno sul posizionamento rispetto al passato. Questo testo, che appare sotto il titolo dei risultati di ricerca, deve essere chiaro e riflettere fedelmente il contenuto della pagina per guidare click significativi. Tuttavia, con l’avanzamento dell’intelligenza artificiale, che analizza il reale contenuto delle pagine, le descrizioni ingannevoli perdono efficacia, sottolineando l’importanza di Meta Descrizioni autentiche e pertinenti.
  • Link: la strategia di link building sta evolvendo, con un calo della sua influenza diretta sulla SEO. I backlink restano indicatori di autorità, ma i motori di ricerca ora valutano con maggiore critica la loro autenticità, date le manipolazioni nel mercato. Contemporaneamente, i link in uscita guadagnano importanza, in linea con l’approccio di Google al Helpful Content System, che premia i contenuti realizzati per apportare un vero valore agli utenti, piuttosto che solo per il posizionamento nei motori di ricerca.
  • Errori tecnici meno rilevanti: mi spiego meglio, prima che qualcuno prenda i forconi 🙂 non che gli errori non siano da considerare, la SEO tecnica è fondamentale e spesso sono proprio gli errori tecnici che incidono nel cattivo posizionamento di un sito. A volte però, proprio perché per natura un SEO è ottimizzatore, ci si lascia prendere la mano e si cerca di perfezionare anche ciò che alla fine non è così necessario, o almeno non prioritario. Quindi ok sistemare gli errori 404, ma se quelle particolari pagine già quando erano in stato 200 (in status ok) non avevano traffico nè interesse da parte degli utenti, perché preoccuparsene ora? Meglio dirigere i nostri sforzi verso il blog ad esempio, che fa awareness e porta traffico, o sulle pagine di categoria per migliorare le conversioni e il venduto. Lo stesso vale per gli alt tag delle immagini, url corti, lunghi e dai caratteri strani, le meta descrizioni ecc …e possiamo stare qui all’infinito. È tutto importante, ma magari non del tutto urgente, e Google sa cosa importa agli utenti e cosa fa la vera differenza nel buon posizionamento delle pagine.

 

Cosa comprendiamo alla fine?

Guardando al 2024, la SEO si profila come un campo in cui l’innovazione e l’adattabilità non sono solo importanti, ma essenziali. Da un lato un’esperienza utente impeccabile, unita alla qualità dei contenuti, segna un mantenimento delle basi della SEO, dall’altro bisogna tenere un occhio rivolto al futuro grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale che cambia un po’ le carte in tavola, eliminando probabilmente quei siti che di qualità non hanno nulla.

Questi elementi non sono isolati ma interconnessi, e si influenzano a vicenda in modi che richiedono una comprensione profonda non solo delle tecnologie emergenti ma anche delle aspettative in continua evoluzione degli utenti. L’adozione di nuove tecnologie, tuttavia, non deve oscurare il focus sull’utente finale, al contrario, deve potenziarlo, rendendo l’interazione con i contenuti online più intuitiva, personale e soddisfacente.

 

 

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    Sam Mazzotta

    SEO e Digital Strategist, noto per organizzare persino i pensieri in liste puntate. È una specie di 'eremita sociale' che trova equilibrio tra il piacere delle connessioni umane (quelle vere) e la meditazione della solitudine. Lontano dal pc puoi trovarlo a leggere, fare una nuotata in mare, cucinare ramen, o immergersi in avventurosi giochi di ruolo.