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Instagram è spesso percepito come un canale “consumer” e poco adatto al marketing B2B. Nulla di più sbagliato.

LinkedIn è il social network professionale per eccellenza. Ma nel B2B non basta esserci: serve sapere come usarlo.

Le campagne LinkedIn possono diventare uno strumento estremamente efficace per generare awareness, raccogliere lead e sostenere un funnel complesso. A patto di essere progettate con una logica precisa.

In questo articolo vediamo come strutturare campagne LinkedIn professionali e performanti, con un approccio tecnico e orientato al risultato.

1. Obiettivo: quale fase del funnel vuoi sostenere?

LinkedIn consente di lavorare su più fronti, ma ogni obiettivo ha le sue specificità.

Le 3 fasi del funnel:

  • TOFU – Top of Funnel: campagne di awareness o visualizzazione video per far conoscere il brand a pubblici freddi
  • MOFU – Middle of Funnel: campagne lead gen con contenuti di valore (es. whitepaper, webinar, guide)
  • BOFU – Bottom of Funnel: retargeting su chi ha interagito o visitato il sito, con CTA orientate alla conversione (demo, call, prova gratuita)

Best practice: non usare un solo obiettivo per tutto. Crea campagne distinte per ciascuna fase, con messaggi e formati coerenti.

2. Targeting avanzato: raggiungi chi decide

LinkedIn è la piattaforma con la miglior capacità di targeting professionale. Ma va sfruttata a fondo.

Segmenti chiave:

  • Job title e funzione aziendale (es. “Marketing Manager” / “Decision maker vendite”)
  • Dimensione aziendale (aziende con >50 dipendenti, PMI, enterprise…)
  • Settore industriale (es. edilizia, fintech, automazione, ecc.)
  • Stage del buyer journey (tramite retargeting o contenuti visualizzati)

Tip operativo: combina criteri professionali con dati comportamentali (interazioni, visite sito, CRM importati) per costruire Custom Audience e Lookalike di altissimo valore.

3. Formati e creatività: parla il linguaggio giusto

Nel B2B, non serve essere creativi a tutti i costi. Serve essere rilevanti e chiari.

I formati più efficaci:

  • Sponsored Content (immagine singola o carosello): ideale per spiegare un servizio o raccontare un valore chiave
  • Document Ads: per distribuire lead magnet come guide, check list, report tecnici
  • Video Ads brevi: usati per creare awareness, presentare un problema comune e poi proporre una soluzione
  • Conversational Ads / Message Ads: per stimolare interazione one-to-one e richieste dirette

Best practice: adatta la creatività al funnel.
Nel TOFU punta su pain e insight.
Nel MOFU mostra soluzioni e prova sociale.
Nel BOFU lavora con urgenze e CTA concrete.

4. Lead generation: form interni o landing esterne?

LinkedIn offre form nativi per la raccolta contatti (Lead Gen Forms). Sono rapidi e intuitivi, ma richiedono un follow-up ben organizzato.

Pro & Contro:

Tipo Pro Contro
Lead Gen Form nativo Conversione altissima Meno qualificato se non ben gestito
Landing page esterna Lead più caldi e profilati Drop rate più alto, serve ottimizzazione UX

Consiglio tecnico: collega entrambi i form (nativo e landing) a un CRM o a uno strumento di marketing automation per attivare subito sequenze DEM, scoring e nurturing.

5. KPI da monitorare: oltre il CPL

Nel B2B, non conta solo quanto ti costa un lead. Conta quanto vale davvero e dove si colloca nel funnel.

Metriche essenziali:

KPI Cosa misura Benchmark B2B
CTR Interesse dell’audience > 0.45%
CPL Costo per lead €50–150 (variabile per settore)
Lead Quality Rate % di lead utili (MQL) > 40%
Engagement Rate Interazioni / impression > 1.5%
Conversion Rate Lead → meeting / demo > 10–20%

Suggerimento: non fermarti ai numeri in piattaforma. Collega i dati alla pipeline commerciale per capire il vero ROAS.

Conclusione

Le campagne LinkedIn non sono uno strumento di massa. Sono uno strumento di precisione.
Funzionano quando:

  • parlano ai giusti interlocutori,
  • offrono valore nel momento corretto,
  • convertono perché sono parte di un funnel coerente.

Vuoi costruire un piano di campagne LinkedIn che generi lead qualificati e misurabili?
Scrivici per scaricare la nostra guida tecnica o per fissare un check-up personalizzato.

Nicolo Maria Mutarelli

Dicono che sia affidabile, empatico, divertente e creativo; lui ci crede poco ma si fida molto del prossimo e dei complimenti? Non ha paura delle imprese impossibili e non si ferma mai fino a quando non arriva dove intende arrivare. Ama la sua famiglia e il suo team come se fossero la stessa cosa, sa di essere permaloso anche se lo nega in modo imbarazzante.