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Nella maggior parte delle aziende succede così: l’azienda decide che è il momento di aprire un nuovo e-commerce o di rifare quello esistente. Budget definito, obiettivi chiari… e poi arriva la domanda che blocca tutto:

“Su che piattaforma lo facciamo? Shopify, Magento, PrestaShop, WooCommerce… cosa conviene davvero?”

Da qui in poi, la discussione tende a diventare molto tecnica: linguaggi, plugin, hosting, “ce lo ha consigliato il nostro IT”…

Il punto è che la scelta della piattaforma non è solo una decisione tecnica. È una scelta di business che influenza:

  • quanto spenderete nei prossimi 3–5 anni, non solo all’avvio
  • quanto velocemente potrete lanciare nuove iniziative commerciali
  • quanto dipenderete da sviluppatori per ogni modifica
  • quanto sarete tranquilli su sicurezza, performance e picchi di traffico

In questo articolo, con lo sguardo consulenziale di Trasparenze ADV, mettiamo in fila Shopify, Magento (Adobe Commerce), PrestaShop e WooCommerce, con un obiettivo concreto: capire perché, nella maggior parte dei casi, per PMI e brand in crescita Shopify è oggi la scelta più razionale, senza però demonizzare le alternative open source quando sono davvero adatte.

Le 4 piattaforme in poche righe

Prima di entrare nei dettagli, servono due distinzioni molto semplici.​

  • SaaS hosted: la piattaforma è un servizio in cloud; chi la fornisce gestisce server, sicurezza, aggiornamenti. È il caso di Shopify e, nella fascia enterprise, di Adobe Commerce Cloud.
  • Open source / self-hosted: il software è gratuito o comunque installabile ovunque, ma server, patch, sicurezza e performance sono a carico vostro o del vostro fornitore. È il caso di Magento Open Source, PrestaShop e WooCommerce.

Shopify

Piattaforma SaaS “chiavi in mano”: canone mensile, infrastruttura gestita, aggiornamenti inclusi, app e temi pronti. Pensata per far lavorare bene soprattutto marketing, sales e operations, non solo gli sviluppatori.

Magento (Adobe Commerce)

Soluzione molto potente e altamente personalizzabile. In versione Open Source è self-hosted; in versione Adobe Commerce è un prodotto enterprise con licenza e, in cloud, con infrastruttura gestita da Adobe. È tipica di gruppi strutturati, con IT interno e requisiti complessi.

PrestaShop

Piattaforma open source diffusa soprattutto tra le PMI europee. Flessibile, con molti moduli, ma richiede un buon presidio tecnico, sia lato hosting sia lato aggiornamenti.​

WooCommerce

Plugin e-commerce per WordPress. Perfetto quando il sito nasce come progetto contenutistico e l’e-commerce si aggiunge in un secondo momento. Molto diffuso, soprattutto nella fascia di progetti piccoli e medio-piccoli.​

Costo totale di proprietà (TCO)

Il primo errore tipico è guardare solo al costo di sviluppo iniziale. La domanda giusta è: quanto mi costa tenere vivo e far crescere questo e-commerce per i prossimi anni?​

Shopify

Con Shopify il modello è chiaro: canone + eventuali app + costi di sviluppo per grafica e personalizzazioni. Nel canone avete già:​

  • hosting scalabile
  • certificato SSL
  • aggiornamenti della piattaforma
  • sicurezza gestita

Non servono sistemisti dedicati per aggiornare server e piattaforma, né progetti periodici di “migrazione di versione”. A parità di fatturato, molte PMI scoprono che spendono meno per “tenere accesa” la piattaforma e possono destinare più budget a traffico e ottimizzazione delle conversioni. Va considerato però che, se non potete usare Shopify Payments o scegliete gateway esterni, sono previste commissioni aggiuntive che incidono sul costo complessivo delle transazioni.​

Magento

Magento Open Source è gratuito, ma:

  • avete bisogno di server performanti (spesso su cloud dedicato)
  • vi servono sviluppatori esperti Magento, non semplici “generalisti”
  • dovete gestire patch di sicurezza e aggiornamenti nel tempo

La versione Adobe Commerce aggiunge costi di licenza importanti, sostenibili solo per chi ha volumi e complessità tali da sfruttare davvero tutte le funzionalità enterprise.

PrestaShop

Il software è gratuito, ma il TCO è fatto da:

  • hosting adeguato (che sale di prezzo quando il catalogo cresce)
  • moduli a pagamento per tante funzionalità
  • ore di sviluppo su aggiornamenti e bug

Con un team IT interno competente, il TCO può essere ragionevole. Con dipendenza completa da un fornitore esterno, il rischio è di accumulare costi “a goccia” ogni volta che serve intervenire.

WooCommerce

WooCommerce costa poco all’inizio, ma per uno store serio entrano in gioco:

  • un buon hosting WordPress
  • plugin premium per pagamenti, subscription, B2B, marketing avanzato
  • manutenzione continua di WordPress, tema e plugin

Per un negozio molto semplice i costi restano bassi. Quando si comincia a chiedere di più alla piattaforma, la somma di hosting + plugin + tempo di manutenzione può diventare rilevante.

In pratica: se non avete un reparto IT interno forte, Shopify offre di solito il TCO più prevedibile e sotto controllo. Le piattaforme open source hanno senso quando il “motore tecnico” è già in casa.

Facilità d’uso: chi usa il back-end?

Persona che sta gestendo gli ordini del suo ecommerce

Il vero utilizzatore di una piattaforma e-commerce non è l’agenzia che la sviluppa, ma chi in azienda gestisce catalogo, promo e ordini tutti i giorni.​

Shopify

Il pannello è progettato per essere usato da non tecnici. Un responsabile marketing può:

  • creare collezioni, landing, contenuti
  • impostare sconti, bundle, codici sconto
  • collegare canali come Meta, Google, marketplace

Il tutto senza toccare codice, con funzioni di drag & drop sui temi più moderni. Per l’azienda significa meno “ticket al fornitore” per azioni semplici e più autonomia interna.

Magento

Il back-end è ricchissimo, ma anche denso e poco intuitivo per chi non è abituato. Ottimo per gestire casi complessi (regole di prezzo articolate, strutture multi-store), ma spesso il marketing ha bisogno di supporto tecnico anche per operazioni non sofisticate.

PrestaShop

L’interfaccia è migliorata negli anni e, con una configurazione pulita, è usabile anche da chi non è tecnico. Diventa meno lineare quando si accumulano moduli di terze parti che aggiungono sezioni e opzioni in giro per il back-office.

WooCommerce

Per chi conosce WordPress, il passaggio a WooCommerce è naturale. Il limite emerge con la crescita: ogni plugin introduce voci e impostazioni; il pannello rischia di diventare più dispersivo e meno coerente dal punto di vista dell’esperienza d’uso.

Scenario realistico

Immaginiamo un brand cosmetico che lancia spesso kit, limited edition, promozioni legate a stagioni e festività. Su Shopify il team marketing riesce a gestire gran parte delle attività in autonomia, lavorando su collezioni, bundle e landing page senza codice. Su Magento o su una combinazione WordPress + WooCommerce, è molto frequente dover coinvolgere lo sviluppatore per ogni cambio un po’ particolare. Nel giro di un anno questa differenza pesa, sia in termini di costo sia di velocità.

Time-to-market: andare online in fretta

Se la vostra azienda ha una scadenza precisa – una fiera, una stagione, un lancio prodotto – la velocità conta quanto il budget.

Shopify

Grazie ai temi pronti, all’infrastruttura già configurata e alle app, uno store standard può andare online in poche settimane. Anche per progetti più complessi, se la governance è buona, parliamo di qualche mese, non di anni. Questo consente di partire, raccogliere dati e migliorare nel tempo.​

Magento

Un progetto Magento è quasi sempre un progetto “pesante”: analisi lunga, sviluppo custom, setup infrastrutturale, test estesi. È normale che un e-commerce complesso su Magento richieda molti mesi, a volte oltre l’anno, prima del go-live.

PrestaShop

È più rapido di Magento, ma resta comunque dipendente da hosting, moduli e personalizzazioni. Se la combinazione di temi e moduli è stata già collaudata dall’agenzia, i tempi si accorciano; se si sperimenta molto, gli imprevisti sono dietro l’angolo.

WooCommerce

Se partite da un sito WordPress esistente, l’attivazione di WooCommerce è abbastanza veloce. Il tempo esplode quando il progetto si allontana dal “negozio semplice” e comincia a richiedere strutture B2B, multilingua avanzato, logiche complesse di prezzo.

In sintesi: se l’obiettivo è andare online presto, testare, ottimizzare, Shopify è quasi sempre la scelta più rapida.

Scalabilità, performance e sicurezza

Quando una campagna esplode o un prodotto “scoppia”, vi interessa una sola cosa: il sito va o non va?

Shopify

Shopify si appoggia a un’infrastruttura cloud globale con meccanismi di scalabilità automatica. Gestisce picchi di traffico molto elevati senza che dobbiate potenziare manualmente il server; nella versione Plus sono pensati proprio i casi di flash sale, grandi lanci e Black Friday. La sicurezza e le certificazioni richieste ai grandi merchant sono gestite centralmente, con aggiornamenti applicati a livello di piattaforma.

Magento

Se è progettato e ospitato bene, Magento è una “macchina da guerra” in termini di scalabilità. Ma per farlo serve:

  • architettura a cluster ben studiata
  • caching e ottimizzazioni spinte
  • competenze DevOps vere

Per gruppi enterprise va benissimo; per una PMI, mantenere nel tempo questo livello di complessità può essere sovradimensionato.

PrestaShop e WooCommerce

Entrambe le piattaforme possono reggere bene traffico e cataloghi importanti, ma dipende totalmente dall’hosting e da chi lo gestisce. Se il server è sottodimensionato o non ottimizzato, bastano un paio di campagne riuscite per mettere in crisi il sito. La responsabilità tecnica di performance e scalabilità resta in carico al merchant o al fornitore.

Ecosistema e personalizzazioni: app, plugin, integrazioni

Un e-commerce non sta mai da solo: ha bisogno di ERP, CRM, strumenti di marketing, marketplace, sistemi di logistica.

Shopify

L’App Store di Shopify contiene migliaia di app e integrazioni, con un processo di selezione che filtra le soluzioni meno affidabili. Esistono connettori pronti per principali gateway di pagamento, gestionali, marketing automation, logistica e marketplace, spesso senza dover sviluppare integrazioni da zero. Il rovescio della medaglia è che alcune esigenze molto specifiche di personalizzazione, soprattutto sul checkout o sull’infrastruttura, possono richiedere soluzioni headless o app custom, con costi più alti rispetto all’uso “standard” della piattaforma.

WooCommerce

L’ecosistema WordPress + WooCommerce è enorme. Il vantaggio è che esiste quasi tutto; lo svantaggio è che non tutto ha la stessa qualità, quindi diventa essenziale scegliere plugin mantenuti, con supporto serio e aggiornamenti frequenti.

PrestaShop

Il marketplace dei moduli è piuttosto ricco e la community è attiva, soprattutto in Europa. Anche qui la vera discriminante è la combinazione di moduli: più pezzi diversi mettete insieme, più diventa delicata la gestione degli aggiornamenti.

Magento

Il mondo Magento vive di estensioni di alto livello e sviluppi custom. Per un progetto enterprise è ideale; per una PMI, l’ecosistema risulta spesso più costoso in termini di sviluppo e manutenzione.

Perché molte aziende scelgono Shopify

schermata di Apple Store di download dell'app Shopify - Ecommerce Business

Arrivati qui si vede già una tendenza: per un’azienda che non vuole diventare anche una software house, Shopify offre un compromesso molto favorevole tra controllo, velocità e complessità.

Infrastruttura gestita

Non dovete scegliere, dimensionare e mantenere server. Non dovete preoccuparvi di CDN, certificati, backup infrastrutturali: tutto questo è parte del servizio. Il management può dormire più tranquillo e il team può concentrarsi su catalogo, contenuti e acquisizione clienti.

Aggiornamenti continui senza “big bang”

Shopify evolve in modo costante, senza “grandi migrazioni di versione” ogni pochi anni. Questo evita il classico scenario: sito che funziona ma è rimasto fermo a una major release vecchia, aggiornamenti rimandati per paura che qualcosa si rompa, decisione di rifare tutto da zero.

Autonomia per marketing e operation

La piattaforma è progettata perché il team interno possa lavorare:

  • il marketing imposta promo, collezioni, contenuti
  • il customer care gestisce ordini e resi
  • la direzione consulta report e dati di vendita

Ogni dipendenza in meno dagli sviluppatori è un collo di bottiglia in meno sulle attività quotidiane.

Ecosistema maturo per B2C e B2B

Non è più solo la piattaforma “per chi vende magliette online”. Negli ultimi anni Shopify ha investito molto sul B2B: listini personalizzati, condizioni su misura per cliente, aree riservate, funzioni di ordine rapido. Per molte aziende industriali e grossisti rappresenta oggi una strada B2B moderna senza dover entrare in progetti enterprise da centinaia di migliaia di euro.

Quando ha senso preferire altro

Una consulenza onesta non dice “Shopify sempre e comunque”. Ci sono casi in cui le alternative sono più appropriate.

Progetti enterprise estremamente complessi (Magento / Adobe Commerce)

Se l’azienda gestisce:

  • cataloghi enormi
  • logiche di prezzo multi-country molto spinte
  • integrazioni profonde con sistemi legacy
  • un team IT interno strutturato

un progetto Magento / Adobe Commerce può essere la scelta naturale. Ha senso quando la complessità è tale da giustificare costi e tempi di un ecosistema enterprise.

Budget iniziale minimo ma forte capacità tecnica interna (PrestaShop o WooCommerce)

Se siete piccoli, ma avete sviluppatori in casa esperti di PHP o WordPress, e siete disposti a investire tempo anziché licenze, PrestaShop o WooCommerce possono essere un buon punto di partenza. Sapendo, però, che con la crescita sarà necessario mettere mano a infrastruttura e processi di manutenzione.

Progetti content-first con e-commerce secondario (WooCommerce)

Per progetti dove il contenuto è il vero centro – magazine, portali, blog ad alto traffico – e l’e-commerce è “uno dei pezzi” e non il motore principale del fatturato, WooCommerce resta una scelta logica, perché sfrutta al massimo la natura editoriale di WordPress.

Esigenza di controllo totale sull’infrastruttura

In alcuni settori iper-regolamentati o con policy IT molto rigide, l’azienda impone infrastrutture on-premise o cloud proprietari su cui il reparto IT vuole pieno controllo. In questi casi una soluzione open source self-hosted rimane l’unica via percorribile.

Come decidere davvero (e dove si posiziona Shopify)

La domanda “Shopify o non Shopify?” ha senso solo dopo aver chiarito alcuni punti molto pratici:

  • entro quando devo essere online?
  • chi lavorerà sul back-end tutti i giorni?
  • quante risorse ho davvero per gestire infrastruttura e sicurezza?
  • il mio modello di business è complesso al punto da richiedere un’architettura enterprise, o ho bisogno soprattutto di solidità, velocità e flessibilità?

Per molte PMI B2C e B2B, una volta tolti i pregiudizi tecnici, la risposta converge: Shopify offre oggi il miglior equilibrio tra costi, time-to-market, facilità d’uso e tranquillità operativa. Magento, PrestaShop e WooCommerce restano strumenti validi, ma sono spesso più adatti a contesti specifici, dove la complessità tecnica è un requisito, non un effetto collaterale.

Se in questo momento siete nella fase di valutazione e vi riconoscete nel “tavolo riunioni con opinioni diverse”, il passo successivo utile non è scegliere sulla base delle preferenze di qualcuno, ma mettere nero su bianco requisiti di business, vincoli e obiettivi di crescita, e solo dopo decidere.

Come Trasparenze ADV affianchiamo spesso le aziende proprio in questa fase preliminare: analizzare il contesto, valutare scenari e piattaforme e solo dopo progettare la soluzione. Se state pensando a un nuovo e-commerce o a una migrazione, il consiglio è semplice: prima di scrivere una riga di codice, fatevi aiutare a capire qual è la piattaforma davvero allineata al vostro modello di business. In molti casi la risposta sarà Shopify, in altri no: il valore vero sta nel processo decisionale lucido, non nello strumento in sé.

Nicolo Maria Mutarelli

Dicono che sia affidabile, empatico, divertente e creativo; lui ci crede poco ma si fida molto del prossimo e dei complimenti? Non ha paura delle imprese impossibili e non si ferma mai fino a quando non arriva dove intende arrivare. Ama la sua famiglia e il suo team come se fossero la stessa cosa, sa di essere permaloso anche se lo nega in modo imbarazzante.