- consapevolezza: imparare ad ascoltare le proprie emozioni, riconoscerle e accogliere è il primo passo che mi sento di consigliarvi;
- il dialogo interno assolve un ruolo cruciale e averlo a sostegno e non contro di voi è fondamentale;
- mi focalizzo su ciò che c’è di buono in me e nella vita;
- quando sono critica sposto l’attenzione sul respiro e sulla meditazione e mi allineo;
- accolgo e accetto me, per come sono fatta;
- ogni giorno mi ripeto frasi positive. Non solo, le metto per iscritto e incollate allo specchio del mio bagno, e lette ogni mattina, mi danno forza, benessere e buon umore. La mia frase ora è HO TALENTO E VOGLIO DONARLO AGLI ALTRI;
- essere accogliente anche verso ciò che ti circonda. Ho constatato che tendo a non chiedere aiuto, e a rifiutare i complimenti degli altri. Questo è autolesionismo. Sto sabotando inconsapevolmente i miei risultati;
- avere fiducia in se stesso. Se non sei tu il primo ad avere fiducia in te stesso come credi che gli altri possano averlo;
- non paragonarti agli altri, fortunatamente siamo diversi e unici;
- mostrare gratitudine può essere un ottimo modo per uscire dalle insidie negative;
- avere pazienza. Per scalare una montagna devi fare un passo alla volta. Non pretendere passi impossibili da te. Porterà soltanto a creare stress e a bloccarti.
Oggi pensavo che parlarvi dell’ottimismo potesse essere un buon punto di riflessione.
In particolare dell’ottimismo da me definito generativo.
Per me essere ottimista non significa ignorare le difficoltà o le sfide della vita, anzi, conoscere fino in fondo i propri strumenti e i propri limiti per FARE e per trovare il modo migliore per risolvere delle situazioni.
Significa quindi affrontare le difficoltà in modo diverso.
Quando si è un piccolo imprenditore italiano, quando offri un servizio su misura, costruito sul brand che rappresenti, oggi, niente è prevedibile, e le insidie sono sempre dietro l’angolo.
Essere sempre in ascolto, pronto e reattivo e avere sempre un approccio semplificativo e risolutivo è per me e mio marito un must, sopratutto quando guidi un team che si fida di te e attende una vision trasparente e definita per lottare insieme.
Come dice Simon Synek: l’ottimismo aiuta. L’ottimismo è diverso dalla positività; non è ingenuo; l’ottimismo accetta la verità della realtà e attende un futuro più luminoso; l’ottimismo è il fondamento della speranza.
Riesco ad essere ottimista quando riesco ad essere lucida e centrata sul mio oggi, sul mio presente.
Vivere il presente oggi, durante questa epidemia, è assai importante.
Come dice il maestro Oogway di Kung Fu Panda, Il presente è un dono: “Ti preoccupi troppo di ciò che era e di ciò che sarà”. C’è un detto: “Ieri è storia. Domani è un mistero ma oggi è un dono, per questo si chiama presente”
Per fare questo devo stare bene con il mio corpo, con la mia mente e la mia anima.
Condivido con voi come alimento la mia centratura, spero sia per alcuni di voi uno spunto di riflessione e di lavoro:
Per essere ottimista bisogna credere in se stesso. Sconfiggere le paure che ti immobilizzano. Solo agendo potrai dimostrare a te stesso quanto vali. Non preoccuparti di sbagliare, succederà e sarà utile affinché tu possa raggiungere nel modo migliore il tuo obbiettivo.
In questi anni di studio, confronto e ascolto, sono arrivata a questa conclusione che sicuramente evolverà ancora nel tempo.
Sono cresciuta con la convinzione che non dovessi fare agli altri ciò che non volessi venisse fatto a me. Per me quindi il rispetto, l’educazione, l’ascolto sono l’abc della mia vita, del rapporto con gli altri. E che di conseguenza se volevo ricevere amore, rispetto e condivisione dovevo io essere per prima a dare l’esempio. Questo si è accentuato quando sono diventata madre.
Ma in tutto questo studio e analisi del mio rapporto con gli altri, del mio ruolo all’interno della società ho dimenticato una cosa fondamentale.
Io sono verso gli altri come sono con me stessa. Ho dimenticato la cura del rapporto con me stessa. Se voglio donare amore, rispetto e altri valori importanti devo prima amarmi, prendermi cura di me.
Amarsi, accettarsi, accogliersi, rispettarsi, prendersi cura di sé, prima di ogni altra cosa. Ti rende un uomo migliore. Migliore nei confronti del mondo.
Spero che condividendo la mia esperienza e i miei valori possa descrivervi come noi di Trasparenze approcciamo alla vita, ai nostri clienti e al nostro lavoro.
Vi auguro una buona giornata!
Al prossimo articolo. 🙂