Ciao!
Sono Lucrezia e non so come fare questa apertura, di solito si ha un’introduzione, ma non so cosa scrivere.
Ciao sono Lucrezia e scrivo questo articolo perché me l’hanno chiesto.
Ciao sono Lucrezia e mi hanno detto che sono una creativa.
Ciao sono Lucrezia e mangio tanto.
Ciao sono Lucrezia e vi lascio all’articolo che è meglio…
Cos’è la creatività?
Questa è una bella domanda, penso che ognuno possa rispondere in maniera diversa e personale.
Per me la creatività è un’accensione e movimento di sinapsi, una testa che inizia a frullare, che fa rumore e collega, va a prendere pezzi visivi, uditivi, tattili e li mette assieme.
La creatività si nutre delle cose più inimmaginabili che si possano pensare: un colore, un suono, un sapore che ci è rimasto impresso, la porosità della carta, come il pennello scivola sulla tela e sparge il colore, una risata, una storia, una voce, una sensazione, un profumo.
La creatività è prendere tutto ciò che ci circonda, incanalarlo, elaborarlo e ributtarlo fuori a nostro modo.
C’è in gioco il nostro essere, il nostro passato, le esperienze, le aspettative future, le passioni e il background culturale.
La creatività è caos e ordine, inizia piano, poi diventa un tornado e mano a mano che si lavora ad un progetto si inizia a togliere, a mettere ordine e tutto prende forma, il lavoro sembra decollare e andare nella direzione giusta, ed è allora che ci si sente soddisfatti e ancora capaci di poter fare la persona creativa.
Ma forse è questo il bello, approcciarsi ad un progetto, immergersi e perdersi, non solo il buttarsi a capofitto, ma proprio non sapere più dove andare e come proseguire, e ogni volta si riesce a trovare una soluzione, qualcosa che funzioni, che calza a pennello e ci si sente soddisfatti, è quella sensazione, è il poter dire quello l’ho creato io.
Non so come io sia diventata una creativa, se in ogni caso mi posso definire così, forse ce l’ho dentro fin da quando ero piccola, ho sempre sperimentato varie tecniche e crescendo mi sono avvicinata molto di più ad altri ambiti accantonando questo aspetto, presa dagli impegni e da altre cose che la vita ti mette sul tuo cammino, ma poi in un modo o nell’altro sono tornata e mi sono trovata catapultata in questo mondo.
So solo che essere dei creativi non è così facile come si possa pensare.
Spesso i lavori in questo ambito non vengono presi in considerazione.
Ci si può sentir dire di tutto, ma chi fa questo lavoro sa che non è così semplice, ci vuole studio, pratica, avere sempre un orecchio teso sul mondo, pratica, rimanere aggiornati, pratica, andare a mostre ed esibizioni, pratica, poi ancora studio, studio e ancora studio, ma non solo, la contaminazione è importante, arricchirsi di qualsiasi cosa, bisogna nutrire proprio la propria anima (scusate per il gioco di parole).
È un lavoro, che a differenza di quanto si possa pensare, spesso fa arrivare a fine giornata (e a fine settimana) stravolti, davvero stanchi, perché davvero in questo lavoro ci si mette in gioco totalmente.
Il tuo essere è in gioco, il tuo modo di pensare, il tuo cervello è in continua lavorazione, non si spegne, ma continua a vagare e vagare, cercando fra i meandri di mettere insieme i pezzi.
Anche se non parlo, i miei pensieri continuano ad andare, elaborandosi e prendendo forma.
Essere creativi per me significa dare spazio all’inventiva, è non avere solo un pensiero e una logica sequenziale, ma assecondare il pensiero laterale che può trovare la soluzione.
Anche quando si stacca da lavoro in realtà un po’ rimaniamo con lo stesso mood, perché essere creativi è un modo di essere a 360 gradi.
Chiedo venia se ho annoiato qualcuno, mi hanno suggerito anche di chiudere con una bella frase, ma non sono capace, sulla scrittura, come su tutto il resto, devo ancora lavorarci. 🙂
Lucrezia